La storia delle ferrovie in Italia inizia con l\’apertura di un brevissimo tratto di linea ai piedi del Vesuvio, la Napoli – Portici di poco più di 7 chilometri, inaugurata il 3 ottobre 1839. Se si rileggono i testi dei patrioti del Risorgimento, si trovano frequenti accenni alle “strade ferrate”, indispensabili per collegare gli italiani, divisi fra i diversi stati preunitari. Abolizione dei dazi, libertà del commercio, circolazione delle idee furono associati all’idea di nazione italiana, trovando la realizzazione fisica nelle ferrovie, che dovevano unire il territorio della penisola dalle Alpi alla Puglia. E dopo la stagione dei trafori, alla fine dell'800 con 15.000 km, la rete ferroviaria italiana è già a buon punto. Durante la Prima Guerra Mondiale la rete ferroviaria, in particolare quella adriatica, diviene arma tattica e non poche furono le vittorie dei treni corazzati nei confronti delle forze aeronavali che vi si contrapposero. Poi c'è il fascismo dei treni veloci e in orario. Con la guerra, le ferrovie sono uno snodo strategico e per questo diventano obiettivi da bombardare. Nel dopoguerra, i treni della speranza portano gli emigranti del sud verso il nord, verso l'Europa e verso il miraggio del lavoro. Parlare delle strade di ferro significa raccontare la storia d'Italia, 150 anni e oltre di vita civile e d’investimenti economici. Ma non solo. Il treno è potente, veloce, rumoroso, uno spettacolo per i più piccoli tanto ieri quanto oggi, giocattolo agognato dai bambini nel XXI secolo tanto quanto 100 anni fa. Si è distinto sempre come simbolo di progresso e innovazione, a lui è legata l’immagine dell’avvenire. Tantissimi gli artisti che a esso si sono ispirati, da Claude Monet a Francesco Guccini. E’, allo stesso tempo, antico e moderno, sino a oggi in continua e progressiva evoluzione. Quanto pesa negli asset strategici la rete ferroviaria nazionale? Quanto può essere la rete ferroviaria un elemento fondamentale per lo sviluppo del sistema Paese? Sono queste le domande cui abbiamo voluto dare risposta all’interno di questo numero di Adriaeco. Uno screening sul trasporto intermodale, legato al bacino dell’adriatico, alla Macroregione Adriatico – Ionica e la strategia EUSAIR. Un quadro complessivo dell’area, ma anche tutta una serie di nuove progettualità che, complice la recente riforma della portualità e del sistema logistico nazionale potranno andare a integrarsi nel vasto disegno tracciato dall’Ue relativo alle reti TEN – T.
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